Anticipazioni sul piano industriale Fiat-Chrysler del prossimo 21 aprile!

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  1. ¬Opel {Wir Leben Autos}©
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    CITAZIONE

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    In anteprima, nuovi modelli e vittime illustre del piano Fiat-Chrysler 2010-2014. Con una sorpresa: la monovolume a cinque e sette posti che ricorda il Cinquino. E per l'Alfa...

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    Riunioni a Mirafiori, riunioni a Auburn Hills, riunioni sul Falcon 900EX con cui Sergio Marchionne fa la spola tra le due sponde dell'Atlantico: sono fasi febbrili per preparare il grande giorno, mercoledì 21 aprile, sant'Anselmo. Per quella data il grande capo di Fiat e Chrysler ha convocato a Balocco analisti finanziari e giornalisti di tutto il mondo per raccontare attraverso quali modelli, quali motori e quali fabbriche intende creare, di qui al 2014, un supergruppo dell'auto in grado di inserirsi tra i primi cinque al mondo. Non è un'operazione semplice: il partner americano viene da anni di inesorabile declino e la stessa Fiat si lascia alle spalle un decennio difficile, segnato da una prima metà in cui ha rischiato di perdere la propria indipendenza. Su quali auto punterà Marchionne? Delineare uno scenario preciso è praticamente impossibile, non soltanto per il comprensibile riserbo che accompagna il lavoro del suo staff, ma anche perché le biglie sul tavolo sono ancora in grande movimento. Ma qualche punto fermo c'è già e «Quattroruote» è in grado di anticiparlo.

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    Ecco come dovrebbe apparire la monovolume che dal 2011 sostituirà la Fiat Idea: il look ricorda la 500, ma la lunghezza sarà superiore ai quattro metri



    MONOVOLUME
    E' un tipo di prodotto sul quale la Fiat ha sofferto molto, fin da quando lanciò, nel 1998, un'auto innovativa come la Multipla: si pensava di cambiare la storia di questa fascia di mercato, con quelle due file di tre posti ciscuna e il look post-moderno. E invece è stato un flop, che ha lasciato spazio soprattutto ai concorrenti francesi, Renault e Citroën. Neppure l'Idea, qualche anno dopo, è stata un successo, surclassata perfino dalla cuginetta Lancia Musa. Adesso, dopo un parto travagliatissimo, è stato deciso che la nuova monovolume media targata Fiat nascerà sull'architettura della Punto Evo e avrà un look che ricorderà molto da vicino quello della 500. L'idea è quella di creare un'identità di stile molto forte, improntata proprio sull'icona del «Made in Fiat», offrendo al contempo a chi in questi anni ha comprato un Cinquino (e siamo già a quota mezzo milione) un prodotto molto spazioso, adatto anche all'ex-single che nel frattempo ha messo su famiglia. La Cinquecentona, come l'abbiamo simpaticamente ribattezzata, in realtà non ha ancora un nome, ma sicuramente avrà una versione normale (a cinque posti) e una allungata a sette. Lo stile è già stato congelato, come si dice in gergo. Nel senso che tutto il progetto è pronto per essere finalizzato: l'auto dovrebbe essere lanciata il 15 settembre 2011 al Salone di Francoforte. Con una serie di conseguenze, tra cui l'eliminazione di alcuni modelli il cui futuro appariva invece certo: non si farà più la 500 Giardiniera, ovvero la versione station wagon del Cinquino, ritenuta a questo punto superflua; non si farà più la Multipla, tantomeno nella disgraziata formula del tre più tre; e non si farà quasi sicuramente più, infine, la Musa, essendo la Lancia destinata a condividere i modelli non più con la Fiat, ma con l'americana Chrysler, in un'integrazione totale resa evidente già al Salone di Ginevra di marzo con uno stand a due piazze. Il nuovo monovolume Lancia sarà dunque di categoria superiore e derivato dalla nuova Voyager, in sostituzione di un modello giunto ormai a fine corsa come la Phedra, di derivazioen Psa. Nessun futuro neppure per l'Ulysse, al momento di fatto ammiraglia Fiat. E pochi ne sentiranno la mancanza.



    SPIN-OFF, OVVERO?
    I giornalisti parlano di «spin-off» dell'auto Fiat. Di che cosa si tratta? Di un'operazione che porterebbe a conferire le attività di Torino nelle quattro ruote in una società mista con la Chrysler. Al termine, si diluirebbero le quote degli azionisti delle due aziende: gli Agnelli, per esempio passerebbero dal 30% di Fiat Auto al 10% di Fiat-Chrysler.



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    La nuova Ypsilon sarà presentata a settembre 2011 al Salone di Francoforte: verrà costruita in Polonia, nella sola versione a cinque porte



    LA LANCIA
    Sicuramente avrà da fine 2011 la nuova Ypsilon, costruita nello stabilimento polacco di Tychy sull'architettura della Panda: una scelta produttiva che consentirà un notevole risparmio di costi, unito a una qualità d'eccellenza. La nuova vettura sarà offerta soltanto a cinque porte, con una linea che ricorda da vicino quella della sorella maggiore Delta. Oltre alla monovolume su base Voyager, dal matrimonio con la Chrysler dovrebbe arrivare anche la nuova ammiraglia a trazione posteriore in grado di sostituire la sfortunata Thesis, già fuori produzione dall'anno scorso, e probabilmente una derivazione della Sebring, per colmare il vuoto lasciato a suo tempo nelle berline medie dalla mai sostituita Lybra. Di fatto ne scaturirà un riposizionamento verso l'alto dell'intera marca, anche se è tutto da valutare l'accoglienza dei lancisti a una nuova gamma non sinergica, ma uguale in tutto e per tutto a quella della marca americana.

    L'ALFA ROMEO
    E' il grande punto di domanda del piano-Marchionne: inizialmente sembrava destinata a un drastico ridimensionamento, ma con l'arrivo al vertice della marca di uno dei più potenti luogotenenti del boss, il direttore tecnico del gruppo Harald Wester, sembra invece che la gamma del Biscione avrà nuovi sviluppi. In che direzione? L'ipotesi più realistica resta la sostituzione della sfortunata (e criticata dallo stesso Marchionne) 159 con una Suv costruita sulla nuova architettura Compact, già utilizzata per la Giulietta e sufficientemente flessibile da ospitare anche la trazione integrale (e anche un'architettura ibrida, ndr). La gamma verrebbe poi integrata da un'ammiraglia di intonazione sportiva che prenderebbe il posto della 166: si tratterebbe di un modello derivato dalla Chrysler 300C, a trazione posteriore, e non è escluso che alla definizione dello stile contribuisca Pininfarina, che già ha lavorato sugli esterni della Giulietta. Nessun futuro per la Brera e per la GT.



    QUATTRO PER TUTTE
    Tutti i modelli del piano, per ragioni di economia di scala, dovranno girare attorno a quattro architetture, sufficientemente flessibili da poterne modificare passo e carreggiata a seconda delle esigenze: la Small (Panda, 500, Ypsilon, ecc.), la Mini (Punto, MiTo, Cinquecentona, ecc.), la Compact (Giulietta, future Bravo, Delta e Jeep, nella versione 4x4) e, infine, l'architettura con la trazione posteriore della 300C.



    LA MASERATI
    Anche la Casa del Tridente potrebbe entrare nella grande partita italo-americana: voci insistenti parlano, infatti, di una base 300C anche per la nuova Quattroporte, che ovviamente conserverebbe però una sospensione anteriore «Made in Maserati», uno sviluppo di quella presente sul modello attuale. Il tutto comporterebbe uno spostamento della produzione nel Torinese, nello stabilimento della ex Bertone di Grugliasco, destinato a diventare il terminale europeo dei prodotti d'alta gamma in arrivo dalla Chrysler. Ipotesi che in apparenza contrasta con una dichiarazione resa a Ginevra da Marchionne, secondo il quale «la Maserati resterà a Modena». In realtà, potrebbe trattarsi della direzione e di una parte della produzione, con riferimento alla Coupé, da affiancare a una nuova tiratura di un modello di successo come l'Alfa Romeo 8C.

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    La nuova Panda, attesa per fine 2011 e costruita a Pomigliano d'Arco, Napoli



    LA FIAT
    Abbiamo già accennato all'inizio alla Cinquecentona, che ovviamente non sarà l'unico modello presente nel piano: ci sarà sicuramente la nuova Panda, il cui lancio è previsto per la seconda metà del 2011, dopo la riconversione dello stabilimento napoletano di Pomigliano d'Arco. Non ci sarà invece, salvo ripensamenti dell'ultima ora, la Topolino, la piccolissima «tre più uno» che era arrivata a un punto avanzatissimo di sviluppo e avrebbe dovuto costituire un'offerta d'eccellenza nel segmento di mercato delle mini-auto di prezzo medio-alto, grazie anche al lancio del rivoluzionario motore bicilindrico, che finirà invece per equipaggiare la 500 a partire da settembre. Il piano comprenderà poi la sostituta della Punto e della Bravo, quest'ultima completamente rivista sulla base tecnica introdotta con la Giulietta. Difficile prevedere sviluppi nell'alleanza con la Suzuki per la costruzione della Sedici, mentre arriveranno prestissimo due grandi Suv di derivazione Dodge, sulla base della Journey e della Nitro. L'idea è quella di fare di Fiat un marchio veramente globale, con una penetrazione più convinta in Asia e negli Stati Uniti (qui entro l'anno sbarcherà la 500), dopo le buone posizioni conquistate in Europa e in Brasile.

    Estratto da Quattroruote N°654 di aprile 2010 (articolo di Mauro Tedeschini, render Poblete Press)

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